SUSANNA CAMUSSO AD ANCONA – Sabato 9 aprile in P.zza del Plebiscito

Il 70% circa dei giovani precari marchigiani (e per giovani ormai si intende la fascia che arriva e supera i 35 anni) vive in casa coi genitori, per necessità.

Nelle Marche 7 giovani precari su 10 vivono in famiglia perchè hanno difficoltà a costruirsi una vita autonoma.

Tra le difficoltà maggiori quella di trovare un impiego a lungo termine che sia retribuito decentemente. Paradossalmente più referenze si hanno – lauree, master, ecc. – e meno possibilità si hanno di trovare lavoro.

La nostra generazione è qeulla politicamente meno rappresentata e quella più colpita dalla crisi. Viviamo in una situazione di perennne incertezza in un’assenza endemica di diritti, attaccati contemporaneamente su troppi fronti, nel diritto allo studio, al reddito, alla casa, alla salute, a realizzarci in una vita affettiva e alla fine dei nostri sforzi nel diritto di conseguire una pensione dignitosa. Vediamo intorno a noi, a tutti i livelli, una assenza assoluta di meritocrazia che lascia marcire i propri Talenti e solo chi nasce in un contesto economicamente e socialmente favorevole riesce a sopravvivere.

Il 9 Aprile alle ore 10.00 saremo in Piazza anche noi, generazione di invisibili, sottopoagati e ricattati, giovani e meno giovani, occupati, disoccupati, inattivi e precari, studenti e ricercatori allarmati per un futuro che non c’è.

Perchè vogliamo vedere applicato l’art. 36 della Costituzione, che sancisce per il lavoratore il diritto a una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sè e alla famiglia un’esistenza LIBERA e DIGNITOSA.

Perchè, spesso, pur avendo le stesse mansioni dei nostri colleghi più anzian, non abbiamo le stesse tutele e lo stesso salario. Pretendiamo un’occupazione che affermi pari diritti e dignità di chi lavora, senza senza odiose discriminazioni di età, di sesso e di etnia.

Perchè il Diritto allo Studio deve essere il primo vero e grande investimento che un Paese civile debba attuare per assicurarsi il proprio futuro e il proprio sviluppo, riformare l’istruzione attraverso i soli tagli di risorse è una palese negazione dei diritti sanciti dalla Costituzione oltre che un esempio di scarsa lungimiranza.

Perche vogliamo essere NOI i primi attori nelle decisioni che riguardano il futuro del paese e della nostra regione. La NOSTRA generazione ne è la protagonista e non può essere coinvolta marginalmente. Paghiamo per gli errori del passato, siamo schiacciati tra un presente svalutato e un futuro che non esiste.

Perchè non abbiamo voce e ci scontriamo sempre e comunque con i detttami burocratici e con le regole del potere, eppure è solo attraverso le nuove generazioni che un paese può sperare di crescere perchè è di qui che passano innovazione, ricerca e idee.

Perchè la Costituzione sancisce il dovere dello Stato di impegnarsi per rimuovere gli ostacoli economici al fine di garantire a tutti il raggiungimento dei più alti gradi di istruzione e promuovere la mobilità sociale.

Perchè al contrario, mai come oggi, nel nostro Paese il futuro di un giovane è legato alle condizioni sociali dei genitori.

Perchè a fianco di un mondo del lavoro sempre più isolato, discontinuo e frammentato chiediamo tutele SOLIDE e COSTANTI che ci permettano di progettare la nostra vita e il nostro futuro.

Perchè un Lavoro STABILE e DIGNITOSO resta il nostro Sogno prioritario.

Perchè il nostro tempo è adesso – la vita non aspetta.